ROMA – In queste ore abbiamo aperto un dialogo con le Istituzioni perché, come tutti sappiamo, allo stato attuale nel Decreto Ristori alcuni nostri codici ATECO non sono stati inseriti e ciò comporta l’esclusione dagli aiuti che il Governo ha promesso alle imprese danneggiate dall’emergenza sanitaria; la vicenda è stata immediatamente segnalata dall’ASS.P.I. attraverso una lettera indirizzata nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri dello Sviluppo Economico e a quello dell’Economia e delle Finanze.
Il problema, c’è stato detto, nasce dal fatto che i nostri codici ATECO, in particolare il 46.75.02 e il 47.65.00, comprendono alcuni settori commerciali meno danneggiati dalla pandemia e quindi non destinatari dei benefici. Per questo motivo abbiamo inviato una ulteriore lettera ufficiale indirizzandola alle alte cariche del Governo che stanno in queste ore definendo il Decreto, suggerendo la soluzione adottata recentemente, proprio a seguito di un’istanza dell’ASS.P.I. dalla regione Campania, che consiste nell’inserire come requisito essenziale per accedere ai benefici, il possesso della licenza di cui all’art. 47 TULPS, che contraddistingue all’interno delle categorie del commercio all’ingrosso di prodotti chimici per l’industria (ATECO 46.75.02) e del commercio al dettaglio di giochi e giocattoli (ATECO 47.65.00), esclusivamente le attività pirotecniche.
“Ci auguriamo che il Governo accolga le nostre legittime richieste di aiuto – dichiara il Presidente ASS.P.I. Nobile Viviano – la situazione è veramente drammatica, abbiamo necessità di questi sussidi, una soluzione in tal senso si deve trovare per scongiurare la chiusura definitiva di migliaia di aziende del settore con un’inevitabile considerevole risvolto sul piano occupazionale”